Chirurgia: esami pre-intervento inutili per il 37% dei pazienti

Pubblicato il:
10.2.2025

10 febbraio 2025 -Prima di un intervento chirurgico tra esami del sangue e altri test vengonoeseguiti tantissimi accertamenti non sempre necessari. Uno studio di JamaSurgery svela che il 37% dei pazienti, che stanno per essere operati, vienesottoposto ad almeno un esame non necessario. Secondo la ricerca diretta da unteam dell'Università del Michigan e del Brigham and Women's Hospital, questaquota può essere più che dimezzata. Lo studio ha coinvolto 1.143 pazienti conun'età media di 58 anni visitati presso le tre cliniche pre-operatorie dell'U-MHealth. Si è trattato di pazienti a basso rischio che dovevano esseresottoposti all'asportazione di noduli al seno o di cistifellee malate, o allacorrezione di ernie. Lo studio ha testato un programma progettato per ridurregli esami preoperatori non necessari. Il programma si è concentrato sullariduzione di quattro esami. Ai medici è stato chiesto di seguire un diagrammadi flusso e una griglia, detti documenti di supporto decisionale, perdeterminare quali esami un paziente dovesse fare prima dell'intervento, in basealle sue caratteristiche individuali. Gli esami in questione sono statiselezionati perché anni di ricerche e raccomandazioni di gruppi nazionali einternazionali per la qualità dell'assistenza sanitaria li hanno ritenuti nonnecessari per alcuni pazienti.

Sono stati presiin considerazione gli esami del sangue chiamati emocromo completo (CBC),pannelli metabolici di base (BMP) e pannelli metabolici completi (CMP), nonchégli elettrocardiogrammi. A ogni paziente è stato assegnato un punteggio su unascala utilizzata per valutare il rischio di complicanze durante l'anestesia. Ipazienti che si trovavano sui due gradini più bassi potevano rinunciare a tuttie quattro gli esami, a meno di una richiesta da parte di uno specialista. Maanche i pazienti che si trovavano all'estremità superiore della scala, chiamataASA Physical Status, potevano evitare alcuni esami a seconda del caso clinico.Ebbene, è emerso che la percentuale complessiva dei test - la percentuale ditutti i pazienti che hanno ricevuto i quattro test prima di sottoporsi agliinterventi - è scesa dal 51% al 27%. La riduzione dei test operatori è avvenutain totale sicurezza per il paziente, infatti i tassi di visite al prontosoccorso e di ricoveri ospedalieri sono rimasti invariati nelle settimane successiveall'intervento, suggerendo che la riduzione dei test non necessari non hapeggiorato la sicurezza o i risultati dell'intervento.

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